mercoledì 13 giugno 2012
Snaidero: no ai tagli allo sviluppo dell'export
giovedì 7 giugno 2012
Nuovo regolamento di arbitrato della Camera di Commercio Internazionale
- Individuazione e nomina degli arbitri
Su questo aspetto il nuovo Regolamento non comporta modifiche sostanziali. Come nella precedente versione il Regolamento prevede che, nel caso in cui le parti non si siano accordate sul numero degli arbitri, la Corte nomini un arbitro unico, sempreché la controversia non giustifichi un tribunale di tre arbitri. Nell'esercizio del suo potere discrezionale la Corte tende ad optare per un tribunale di tre membri per le controversie di maggiori dimensioni e per un arbitro unico per le controversie di ammontare meno elevato. Tuttavia, quando una delle parti insista per la nomina di un collegio di tre membri, la Corte potrà accettare tale richiesta, nonostante l'ammontare relativamente modesto della controversia. Nel caso di un tribunale di tre membri, ciascuna parte designerà un arbitro («arbitro di parte»), che dovrà però essere confermato dalla Corte. Quanto alla nomina del presidente del collegio, il Regolamento prevede che questo venga designato dalla Corte, sempreché le parti non abbiano concordato una procedura diversa; nel qual caso la Corte interverrà solo ove gli stessi non provvedano alla designazione entro un termine di trenta giorni. Quindi, anche ove la clausola compromissoria non preveda espressamente che il Presidente del collegio venga designato dalle due parti o dai due arbitri, le parti possono comunque chiedere alla Corte di procedere secondo una procedura di questo tipo. Per la designazione dell'arbitro unico o del presidente del collegio la Corte chiede ad un Comitato nazionale o Gruppo della CCI da lei scelto di proporre un nominativo. Con il nuovo regolamento è però stata allargata la possibilità per la Corte di procedere ad una scelta diretta, specialmente nel caso di controversie con Stati.
- Indipendenza, imparzialità e disponibilità di tempo dell'arbitro
Il Regolamento fissa dei requisiti abbastanza stringenti per gli arbitri, riguardanti da un lato la loro indipendenza e imparzialità e dall'altro la disponibilità di tempo da dedicare alla procedura arbitrale. La precedente versione del Regolamento parlava solo di indipendenza, senza menzionare espressamente l'imparzialità. La questione non è priva di rilevanza in quanto si tratta di due concetti diversi:
(a) l'imparzialità richiede che l'arbitro non favorisca una parte né abbia una posizione precostituita sulla questione controversa;
(b) l'indipendenza presuppone l'assenza di legami stretti con le parti che possano incidere sulla libertà di decisione dell'arbitro.
Il requisito dell'indipendenza assume un'importanza particolare per la scelta dell'arbitro di parte, essendo normale che, nel designare una persona di sua fiducia, la parte sia portata ad individuare un soggetto con cui ha (o ha avuto) rapporti più o meno stretti. Ora, mentre in un passato relativamente lontano questo aspetto veniva considerato con una certa tolleranza (giungendo persino a consentire la nomina come arbitro dell'avvocato di fiducia di una parte), è ormai in atto, tanto nella CCI come nelle altre istituzioni arbitrali operanti a livello internazionale, una tendenza a far rispettare il requisito dell'indipendenza dell'arbitro con estremo rigore. L'altro requisito, introdotto già a partire dal 2009, riguarda la disponibilità di tempo dell'arbitro. A tal fine si chiede all'arbitro di firmare una dichiarazione in cui conferma che potrà dedicare il tempo necessario per condurre l'arbitrato diligentemente, efficientemente e in conformità ai termini previsti dal Regolamento (ivi incluse le eventuali proroghe concesse ai sensi dello stesso), e nella quale deve inoltre indicare gli impegni professionali assunti, ed in particolare il numero degli arbitrati in corso al momento dell'accettazione della nomina. Il nuovo Regolamento introduce una serie di disposizioni intese a ridurre i tempi ed i costi dell'arbitrato, venendo incontro a pressanti richieste degli utilizzatori. In primis, si è cercato di stimolare le parti a precisare meglio la loro posizione (base giuridica delle domande e domande riconvenzionali, ammontare delle stesse) già negli atti introduttivi del procedimento, sperando che ciò velocizzi la procedura. Quanto agli arbitri, si richiede loro di indicare, nella dichiarazione che debbono firmare all'atto dell'accettazione, la disponibilità di tempo per condurre la procedura. Il testo di dichiarazione predisposto dalla CCI chiarisce anche che l'istituzione terrà presente la gestione e la durata della procedura arbitrale nel determinare il compenso degli arbitri, precisando espressamente che la Corte di arbitrato terrà conto della durata e della condotta del procedimento nel determinare gli onorari dell'arbitro.
- Gestione della procedura arbitrale
Il nuovo Regolamento stabilisce che il tribunale arbitrale debba compiere ogni sforzo per gestire l'arbitrato in modo rapido ed economico (cost-effective). In particolare il Regolamento prevede ora espressamente una conferenza per la gestione della procedura (case management conference) e la messa a punto di un calendario di procedura. Inoltre, l'appendice IV riporta una serie di suggerimenti relativi a tecniche di case management in grado di realizzare un migliore controllo di tempi e costi della procedura arbitrale.
- Emergency Arbitrator
Una previsione molto innovativa del Regolamento del 2012 è quella che introduce la figura del cosiddetto Emergency Arbitrator al quale si può ricorrere prima dell'inizio della procedura per ottenere provvedimenti cautelari. La parte che abbia necessità di ottenere un provvedimento d'urgenza o conservativo la cui urgenza sia tale che non si possa attendere la costituzione di un tribunale arbitrale, può chiedere l'intervento di un Emergency Arbitrator in base alle disposizioni dell'apposito regolamento (Emergency Arbitrator Rules) contenuto nell'appendice V del Regolamento. La possibilità di chiedere l'intervento dell'emergency arbitrator è parte integrante del sistema arbitrale della CCI e costituisce una facoltà riconosciuta alle parti per il semplice fatto di aver scelto l'arbitrato CCI, senza necessità di un preventivo accordo con la controparte, aspetto, questo, che rafforza sensibilmente l'efficacia di tale strumento. Il regolamento prevede che in seguito alla richiesta, che deve contenere una serie molto dettagliata di informazioni, il Presidente nomini l'Emergency Arbitrator entro due giorni. L'attore è tenuto poi a presentare, entro 10 giorni dal deposito della richiesta, la domanda di arbitrato. L'Emergency Arbitrator fissa, entro due giorni dalla nomina, il calendario della procedura e si pronuncia sulla richiesta di misure cautelari entro 15 giorni dalla data in cui ha ricevuto il fascicolo.
lunedì 28 maggio 2012
Scarpe Brasiliane, piacciono a tutto il mondo
Ormai punto di riferimento a livello mondiale per stile e creatività, le calzature made-in-Brazil si stanno affermando con sempre maggiore forza all'interno del mercato calzaturiero internazionale. Un'identità forte e riconoscibile, design ricercato e una cifra stilistica originale rendono le scarpe brasiliane un prodotto apprezzato e richiesto dai consumatori di tutto il mondo, e in particolare da quelli italiani, che nei prodotti verdeoro trovano le interpretazioni più aggiornate e innovative dei contenuti fashion. L'avanzata del made-in-Brazil è documentata non solo dalle cifre, ma anche e soprattutto dal crescente interesse verso tutto ciò che è espressione della cultura verdeoro. Dal Brasile, arriva il ritratto di una società moderna, aperta e cosmopolita che ha saputo coniugare progresso e tradizione. Ne emerge il quadro di un Paese che ha saputo ritagliarsi un proprio spazio all'interno del villaggio globale, accogliendo gli stimoli e le suggestioni di diversa provenienza senza uniformarsi o smarrire la propria identità profonda. "Think globally, act locally": questo il modello a cui oggi guarda il paese verdeoro. Nel mondo della moda, così come nel design, nell'arte e nella cultura in generale, tutte le espressioni della cultura brasiliana sono caratterizzate da questo mix glocal, che le rende uniche ma allo stesso tempo universali. Ecco spiegato il segreto delle calzature made-in-Brazil, interpreti inedite delle tendenze moda più innovative a cui aggiungono un tocco di creatività tutta brasiliana. "Il lungo lavoro fatto in questi anni sul contenuto moda dei nostri prodotti sta dando importanti frutti - afferma Cristiano Körbes, Coordinatore progetti Abicalçados. Oggi le aziende calzaturiere brasiliane sono in grado di creare prodotti che incorporano i trend moda ma che allo stesso tempo sono innovativi e hanno un'identità forte e immediatamente riconoscibile. Tradizione e innovazione, globale e locale sono in prefetto equilibrio: le calzature brasiliane riescono così a intercettare i gusti e le esigenze dei consumatori di ogni parte del mondo, che appartengono a culture e a società molto diverse tra loro". L'appeal internazionale delle calzature brasiliane non è solo un tratto stilistico, ma rappresenta nel concreto un valore aggiunto di importanza strategica per spingere al rialzo le esportazioni del settore.
Cresce l'attenzione per il mercato italiano e per il suo pubblico di consumatori preparati e attenti alle evoluzioni della moda internazionale. Un banco di prova importante per le aziende brasiliane, che sono oggi in grado di proporre calzature dal carattere forte e dall'identità inconfondibile, capaci però di adattarsi al gusto e allo stile italiano. Questo mix di caratteristiche uniche è la vera carta vincente che i brand brasiliani giocano per conquistare il pubblico italiano. Nell'ultimo anno, si sono così intensificate le azioni di promozione indirizzate pensate per rafforzare l'identità e la riconoscibilità dei marchi; è cresciuta anche la presenza delle calzature brasiliane all'interno del sistema distributivo italiano, grazie alla crescita dei rapporti di collaborazione con i distributori locali e ai diversi negozi monomarca dei brand più noti. È l'inizio di un processo di penetrazione nel mercato italiano, che offre grandi prospettive di crescita a lungo termine, sia dal punto di vista economico che da quello, non meno importante, dell'immagine del brand. Ma il glocal mix brasiliano è vincente anche sugli altri fronti dell'export verdeoro. Rispetto ai mercati già consolidati, si rafforza ulteriormente l'export brasiliano in Cina, che ha toccato l'incremento record del 122% in valore negli ultimi 5 anni e che ha ulteriori spazi di sviluppo considerando che il mercato delle calzature in Cina è cresciuto del 65% negli ultimi cinque anni. Buone le prospettive a lungo termine anche per la Colombia, un altro bacino strategico per le calzature brasiliane (+26% negli ultimi cinque anni). I partner di riferimento per le esportazioni brasiliane restano in ogni caso gli Stati Uniti, Paese che importa la quasi totalità delle calzature che consuma. In Europa, le calzature brasiliane guardano soprattutto al mercato francese: nel periodo dal 2006 al 2010, le esportazioni verso la Francia sono cresciute del 168% in valore e 46% in volume. L'impegno delle aziende calzaturiere brasiliane si rivolge anche verso nuovi orizzonti commerciali.
Interessanti le prospettive offerte da un paese in crescita come il Sud Africa, che ha visto aumentare esponenzialmente la domanda interna (il mercato delle calzature è cresciuto del 45% rispetto al 2006 e del 29% solo nel 2010), ma non ha ancora sviluppato un apparato produttivo in grado di supportarla (le stime attestano come la produzione interna di calzature copra appena il 25,6% della richiesta). Per lo stesso motivo, un target strategico è rappresentato dagli Emirati Arabi, che non hanno poli di produzione calzaturiera e dipendono completamente dalle importazioni per soddisfare la domanda interna.
Fondamentale è anche il mercato russo, dove è forte la richiesta sia per il settore abbigliamento che per il comparto calzature. Creatività, trend, tradizione e innovazione: questo il mix di fattori che fa delle calzature brasiliane prodotti in grado di "parlare" ai consumatori italiani, ma non solo, soddisfando le esigenze di un pubblico sempre più preparato e attento alle evoluzioni del mondo del fashion internazionale.
domenica 27 maggio 2012
In Cina, rallenta l'export e si fermano le importazioni
Il commercio extra UE dell'Italia, dati Marzo 2012
Gli scambi complessivi
Nonostante la complicata situazione economica in cui versa l'Italia, le nostre esportazioni continuano a manifestare forti segnali di ripresa, rivestendo il ruolo di unica componente positiva e dinamica della ricchezza nazionale. Nel mese di marzo le vendite di prodotti a marchio Made in Italy nel contesto internazionale sono aumentate tendenzialmente del 4,9% a fronte di una significativa riduzione delle importazioni (-10,9%). Una dinamica positiva si è riscontrata anche durante tutto il primo trimestre del 2012, dove ad un incremento dell'export, pari al 5,5%, si è accompagnato un calo dell'import del 4,6%. La prima conseguenza è stata quella di veder contrarre sensibilmente il nostro deficit commerciale con l'estero: dai -13,1 miliardi di euro di gennaio marzo 2011, si è passati in soli tre mesi, infatti, a -3,4 miliardi. Sempre nel primo trimestre di quest'anno, le nostre esportazioni sono incrementate in tutte le aree del mondo. Anche in Africa settentrionale, dove lo scorso anno si era conosciute forti riduzioni, le vendite di prodotti italiani hanno segnato un incoraggiante +11,7%. Particolarmente positive, inoltre, sono state le perfomance realizzate nei cosiddetti Paesi Europei non U.E. (+16%), in America latina (+15,3%) e nell'Africa sub-sahariana (circa il 16%). Per quanto concerne i settori, si pongono in risalto i buoni risultati ottenuti dai comparti della metallurgia, della raffinazione del petrolio, dell'alimentare e della farmaceutica. Di converso segnano il passo i prodotti tessili, il legno e carta e gli apparecchi elettrici.
Grandi Degustazioni Canada 2012
Da sottolineare che il prezzo medio del vino esportato sul mercato canadese si conferma uno dei più remunerativi a testimonianza dell'elevata attenzione alla qualità del consumatore canadese.
Le Grandi Degustazioni in Canada sono giunte alla XVII edizione e rappresentano ormai un appuntamento promozionale di fama consolidata.
venerdì 11 maggio 2012
Germania, aumenta il commercio equosolidale
Sempre più consumatori tedeschi scelgono prodotti equo-solidali; nello scorso anno i ricavati del settore sono saliti a 400 milioni di Euro e per l'ottavo anno consecutivo la domanda di tali prodotti è cresciuta. In termini percentuali si parla di una crescita pari al 18% del settore. Pur non riuscendo a mantenersi sulle percentuali di crescita degli ultimi due anni, che hanno registrato rispettivamente +27% e +26%, il mercato dell'equo-solidale manda segnali molto positivi, soprattutto considerato il momento di crisi generale. Dal 2002 i guadagni del settore si sono moltiplicati di ben otto volte, nonostante ciò la quota di mercato dell'equo-solidale resta molto bassa. Tra i prodotti più venduti in vetta ci sono caffè, banane e rose. Mentre caffè e banane equo-solidali, nonostante aumenti del +22% e +60% delle vendite, coprono solo il 2% del rispettivo mercato, le rose provenienti dal fair-trade rappresentano il 7% del mercato. I prodotti equo-solidali si diffondono sempre più, ma la gastronomia resta senz'altro il settore in cui tali prodotti hanno più successo.
venerdì 4 maggio 2012
L'Italia guadagna posizioni sul mercato brasiliano in crescita
Nel 2011, l'interscambio commerciale del Brasile con il Resto del Mondo è aumentato del 25 per cento per un totale pari a 482,2 miliardi di dollari. La bilancia commerciale ha chiuso i conti in attivo con un avanzo di 29,8 miliardi di dollari, in aumento rispetto a poco più di 20 miliardi di dollari del 2010. Le esportazioni hanno totalizzato 256 miliardi di dollari nel 2011, il 26,8 per cento in più rispetto al 2010. Il risultato è imputabile soprattutto all'aumento del prezzo medio delle materie prime agricole e minerali (cresciuto nei primi undici mesi dell'anno del 33 per cento rispetto al 2010), di cui il Brasile è un tradizionale esportatore, piuttosto che alla performance dell'industria manifatturiera, che dalla metà del decennio scorso continua a soffrire il forte apprezzamento della valuta locale, il Real. Questo squilibrio è fonte di una certa preoccupazione da parte delle Autorità brasiliane che preferirebbero una maggiore incidenza sull'export dei prodotti industriali e una minore dipendenza dalle materie prime.
Fonte:
http://www.esteri.it/MAE/IT/Ministero/Servizi/Imprese/DiplomaziaEconomica/Newsletter/
ABI, SACE, SIMEST e CDP: accordo per innalzare la competitività internazionale delle PMI italiane
(B) la garanzia di SACE, in complementarietà col sistema bancario, nelle operazioni di finanziamento per l'internazionalizzazione e le esportazioni delle imprese italiane.
- operazioni di "credito fornitore", ossia di finanziamento del fornitore italiano oltre a quelle di "credito acquirente" (finanziamento dell'acquirente estero) già incluse nella Convenzione
- operazioni in compartecipazione con le banche, anche estere, per la quota e/o le scadenze da esse non coperte
- rifinanziamento di operazioni già in essere
- operazioni denominate in dollari USA, oltre che in euro.
Jimyong Kim è il nuovo presidente della Banca Mondiale
Nato a Seoul 52 anni fa, Kim è emigrato negli USA quando aveva cinque anni dove la sua carriera di medico è stata punteggiata da diversi incarichi importanti quali direttore del dipartimento contro la lotta all'AIDS presso l'Organizzazione Mondiale della Sanità e rettore della prestigiosa Dartmouth College. Resterà da vedere se Kim sarà in grado di spostare l'attenzione della Banca Mondiale verso le economie emergenti, troppo spesso ignorate, dicono in molti, dalla recente amministrazione, piu` propensa invece a fare gli interessi dei Paesi sviluppati.
mercoledì 2 maggio 2012
Unioncamere, l'export 2012 crescerà in misura del 2,8%
Cotone, export libero dall'India
IL MARCHIO 7 CAMICIE SBARCA IN MESSICO
Il gruppo italiano, leader nel settore dell'abbigliamento specializzato in camiceria, inaugura oggi il suo primo punto vendita messicano nel prestigioso centro commerciale Interlomas nella capitale del paese. Prosegue così il programma d'espansione internazionale del gruppo italiano fondato da David Hassan che consiste in ben 350 punti vendita in 40 Paesi.
Le classi medie messicane mostrano un forte interesse per i marchi italiani e i centri commerciali delle maggiori cittá del paese registrano una crescente presenza dei simboli del Made in Italy.
giovedì 19 aprile 2012
In crescita l'export alimentare italiano in Russia
Dal 2000 al 2011, le esportazioni di prodotti alimentari italiani verso la Russia sono passate da 64,2 milioni di euro a 427 milioni, con una crescita del 565%, contro il +87% ottenuto dal food and drink nazionale a livello mondiale.
La quota del mercato russo nell'export alimentare italiano è raddoppiata, passando dal 2,5% di inizio millennio al 5% del 2011: il prodotto che ha realizzato le performance migliore è il vino Made in Italy (dal 23% del 2000 a oltre il 36% dello scorso anno).
Come affermato da Luigi Scordamaglia, consigliere incaricato di Federalimentare, risultati ancora più soddisfacenti potranno essere ottenuti con l'ingresso della Russia nel WTO che porterà una maggiore sinergia tra i sistemi agroalimentari.
Il Made in Italy alimentare piace ai cinesi
Il vino e in particolare lo spumante made in Italy piacciono ai cinesi. Ma è un po' tutta l'alimentare italiano a piacere oltre la Grande Muraglia. E non è solo una questione di gusti, a dimostrare tutto questo sono i dati delle esportazioni. Vola, infatti, l'alimentare Made in Italy in Cina dove aumenta del 36,3% il valore delle esportazioni che contribuiscono a trainare le buone performance fatte registrare dalle esportazioni del settore a livello mondiale (+12,7%). I numeri emergono da una analisi della Coldiretti sui dati relativi al commercio estero nel mese di febbraio divulgati dall'Istat. Il settore alimentare mette a segno - sottolinea la Coldiretti un aumento del 9,3% delle esportazioni nei paesi dell'Ue e del 19,1% in quelli extra comunitari anche grazie alla crescita della domanda del gigante asiatico. Il risultato prosegue il trend positivo del Made in Italy sulle tavole in Cina dove l'Italia - precisa la Coldiretti - ha esportato cibo e bevande per un valore di 248 milioni di euro nel 2011 in aumento del 30% rispetto al 2010. A piacere ai cinesi, oltre ai vini per un importo di 67 milioni di euro in crescita record del 63%, ci sono - continua la Coldiretti - l'olio di oliva con 24 milioni di euro in crescita del 4%, i dolci ed i biscotti con 10 milioni di euro (+20%), la pasta con 5,3 milioni con un incremento del 60% e formaggi 2,7 milioni in aumento del 42%. È comunque lo spumante italiano a far registrare il maggior aumento della domanda in Cina dove il consumo è più che triplicato (+235%) nel 2011 anche grazie alla presenza di almeno 2,7 milioni di persone con un patrimonio personale netto di oltre 6 milioni di yuan (oltre 600.000 euro) che apprezzano il cibo italiano, secondo il rapporto sul consumo dei beni di lusso da parte dei cinesi, redatto dalla Industrial Bank in collaborazione con l'Istituto di ricerca Hurun. Il balzo della domanda di spumante italiano in Cina, dove sono state spedite 7,6 milioni di bottiglie, soprattutto di Prosecco, nel 2011 traina in realtà - sottolinea la Coldiretti - le esportazioni di tutto il comparto agroalimentare. Tuttavia - sostiene la Coldiretti - la bilancia commerciale nell'agroalimentare risulta ancora fortemente squilibrata con gli arrivi dalla Cina in Italia che in valore sono stati di 589 milioni di euro nel 2011, in aumento del 18% e pari a più del doppio delle esportazioni del Made in Italy nel gigante asiatico. Dalla Cina in Italia precisa la Coldiretti - arrivano soprattutto concentrato di pomodoro, aglio, semilavorati di frutta e verdura e legumi secchi. Per riequilibrare i rapporti è necessario - conclude la Coldiretti - rimuovere le barriere commerciali ancora presenti in Cina. Nonostante il miglioramento dei rapporti con l'apertura ad alcune produzioni italiane, rimangono ancora importanti le barriere fitosanitarie che limitano l'esportazione di prodotti ortofrutticoli poiché i dossier devono essere discussi prodotto per prodotto e questo provoca una notevole lungaggine nelle trattative.
www.coldiretti.it
Il vino aiuta l'export italiano
Ismea, nel 2011 balzo record per l'export di olio di oliva italiano
Conti in attivo, nel 2011, per la bilancia commerciale italiana degli olii di oliva. Un comparto, strutturalmente deficitario, che ha potuto beneficiare, l'anno scorso, di un export balzato al massimo storico, aumentato del 6,1% in valore e del 5,7% in termini quantitativi. All'estero - rileva l'Ismea - sono state inviate nel 2011 oltre 400 mila tonnellate di olii di oliva e sansa, per un incasso che ha superato 1,2 miliardi di euro. Una performance, quella dell'export, sostenuta soprattutto dalla domanda Usa (+8,7% le spedizioni oltre Atlantico), mercato in cui confluisce circa un terzo delle vendite all'estero di olii di oliva made in Italy. A tirare sono stati anche Germania e Francia, mentre l'export ha fatto segnare l'anno scorso una battuta d'arresto sia in Canada che in Giappone. Il 2011 è stato un anno record anche per le importazioni, con 625 mila tonnellate (+2,2% rispetto la 2010) e 1,2 miliardi di euro (+0,4%). Dalla Spagna gli arrivi sono complessivamente cresciuti, in volume, solo dello 0,4%, mentre la Grecia ha spedito un quantitativo superiore del 13,8% ai livelli 2010. Da segnalare una brusca flessione degli arrivi dalla Tunisia (-21,5%), a fronte di maggiori importazioni di olii da Marocco, Australia e Cile, seppure per volumi complessivamente modesti. La bilancia commerciale - conclude l'Ismea - ha chiuso il 2011 con un saldo attivo di 29 milioni di euro. Negli ultimi dieci anni è la seconda volta che l'interscambio commerciale di olii di oliva registra per l'Italia un avanzo di bilancio.
mercoledì 18 aprile 2012
Royalties e valore presso la dogana
In conseguenza dei numerosi contenziosi in essere, in alcuni casi, le royalties pagate ad un licenziante in relazione alle merci oggetto di importazione devono essere addizionate al valore in dogana delle merci stesse, in particolare:
I diritti di licenza (esempio, le royalties) devono essere addizionati al valore di transazione solo nel caso in cui sussistano congiuntamente le seguenti due condizioni:
- i diritti di licenza devono riferirsi in tutto o in parte alle merci importate;
- il corrispettivo pagato è condizione della vendita.
Sanzioni doganali: revisione dell'articolo 303 del Tuld
Con il DL 16/2012 è stato riformato l'art. 303 del Tuld che è la norma sanzionatoria tipica applicata alle irregolarità doganali commesse al momento della presentazione della merci in dogana per l'importazione. Il comma 1 ora sanziona la difforme dichiarazione di qualità quantità e valore con la pena pecuniaria da 103 ad 516; tuttavia quando l'inesatta indicazione del valore abbia comportato la rideterminazione dei diritti di confine e quando la differenza tra i diritti dichiarati e accertati superi il 5%, si applicano le sanzioni indicate nel comma 3. Il comma 3 è stato rivoluzionato dal Dl. 16/2012. Infatti da un sistema rigido e proporzionale, che prevedeva l'applicazione di una sanzione da uno a dieci volte i diritti evasi, si è passati ad un sistema, pur sempre rigido, ma a scaglioni. Ora violazioni di modico valore possono comportare sanzioni con importi decisamente più elevati rispetto a quelli che sarebbero stati applicati con il vecchio regime. Si tratta di un Decreto Legge che, in fase di conversione, potrebbe subire delle modifiche da parte del Parlamento; tuttavia, proprio per la sua natura di Dereto Legge, tale norma è immediatamente applicabile.
La nuova formulazione del terzo comma è la seguente:
Art. 303, 3° comma: Se i diritti di confine complessivamente dovuti secondo l'accertamento sono maggiori di quelli calcolati in base alla dichiarazione e la differenza dei diritti supera il cinque per cento, la sanzione amministrativa, qualora il fatto non costituisca più grave reato, è applicata come segue:
- per diritti fino a 500 euro si applica la sanzione amministrativa da 103 a 500 euro;
- per i diritti da 500,1 a 1.000 euro, si applica la sanzione amministrativa da 1.000 a 5.000 euro;
- per i diritti da 1000,1 a 2.000 euro, si applica la sanzione amministrativa da 5.000 a 15.000 euro;
- per i diritti da 2.000,1 a 3.999,99 euro, si applica la sanzione amministrativa da 15.000 a 30.000 euro;
- oltre 4.000, si applica la sanzione amministrativa da 30.000 euro a dieci volte l'importo dei diritti.
Per le imprese italiane del settore hi-tech, opportunità in Cina
L'iniziativa intende valorizzare la presenza qualificata delle eccellenze tecnologiche italiane in Cina, specie delle imprese medio-piccole e delle start-up, anche attraverso collaborazioni finanziarie con soggetti come il Cittc. Simest è la finanziaria controllata dal Ministero dello Sviluppo Economico che promuove l'internazionalizzazione delle imprese italiane. Può acquisire partecipazioni nelle imprese fino al 49% del capitale sociale, sia investendo direttamente che attraverso il Fondo di Venture Capital. Sibac è una società di consulenza di diritto cinese costituita a Shanghai nel 2005 in joint venture tra Intesa Sanpaolo (40%), Bank of China (35%) e Simest (25%). E' specializzata nelle normative riguardanti gli investimenti diretti esteri in Cina, nella preparazione e revisione di studi di fattibilità e business plan, nella costituzione e registrazione di joint venture e società a totale capitale straniero, nella normativa fiscale, finanziaria, valutaria e doganale. Cittc è un centro per il supporto delle imprese italiane e cinesi, costituito a Pechino in seguito al memorandum d'intesa firmato a Roma nel 2010 dal Ministro della Pubblica Amministrazione e Innovazione e dal Ministro per la Scienza e Tecnologia cinese. Il Cittc è gestito dall'Agenzia per la Diffusione delle Tecnologie per l'Innovazione diretta dal Governo italiano e dai partner cinesi della Beijing Municipal Science and Technology Commission e mira a rafforzare la collaborazione bilaterale tra i distretti delle pmi locali e tra i parchi industriali hi-tech e a favorire il trasferimento tecnologico tra Cina e Italia.
Questi gli obiettivi strategici del duplice accordo:
- agevolare il processo di internazionalizzazione delle Pmi italiane nel settore cinese dell'hi-tech
- promuovere la cooperazione internazionale tra aziende italiane e cinesi interessate a sviluppare insieme attività industriali e commerciali
- aprire un canale di collaborazione anche per enti universitari e centri di ricerca.
Le Pmi italiane che intendono sviluppare attività industriali e commerciali in Cina nel settore hi-tech saranno guidate nella conoscenza del mercato e riceveranno servizi di consulenza e assistenza (dalla preparazione del business plan alla ricerca di partner nel Paese).
Informazioni:
Simest
Gian Carlo Bertoni
g.bertoni@simest.it
Le regole dell'International Chamber of Commerce sulla lotta alla corruzione
Le imprese che adottano rigide regole riusciranno ad adempiere ai propri obblighi di legge in maniera più naturale, efficace e sostenibile.
Per questo motivo, l'ICC (International Chamber of Commerce) raccomanda fortemente l'adozione e l'implementazione da parte degli imprenditori di un proprio programma di conformità aziendale, essendo quest'ultimo divenuto obbligatorio in un numero sempre maggiore di giurisdizioni. La revisione 2011 fornisce un modello di conformità applicabile a piccole, medie e grandi imprese.
Le Regole della ICC sono concepite come un metodo di auto-regolamentazione da parte delle imprese rispetto al contesto delle leggi nazionali applicabili e degli strumenti legali internazionali.
L'accettazione volontaria di tali Regole da parte delle imprese promuoverà elevati standard di integrità nelle transazioni commerciali, sia tra imprese ed Enti pubblici che tra le stesse imprese.
Queste Regole forniscono inoltre una base appropriata per resistere ai tentativi di estorsione o sollecitazione di tangenti.
I Modelli di Contratto ICC contengono riferimenti alla Parte I delle presenti Regole. Le imprese sono tutte chiamate a incorporare nei loro contratti commerciali, per intero o attraverso riferimenti, la Parte I delle presenti Regole, onde evitare che le proprie relazioni commerciali siano affette da qualsiasi forma di corruzione.
Le Regole ICC si compongono di tre parti:
Commercio tricolore con l'estero: i dati Istat di Febbraio 2012
La crescita congiunturale dell'export è più sostenuta per i beni di consumo durevoli (+2,2%) e non durevoli (+1,6%) e negativa per i prodotti energetici (-8,2%). Dal lato dell'import si rileva un aumento significativo per l'energia (+2,8%). Nell'ultimo trimestre le esportazioni registrano una crescita congiunturale del 2,1%, con un incremento rilevante per i prodotti energetici (+17,9%). Per gli acquisti si osserva una flessione dell'1,6%, più accentuata per i mercati Ue (-2,0%) e per i prodotti intermedi (-4,2%). A febbraio la crescita tendenziale delle esportazioni è pari al 7,3% e interessa in misura maggiore i mercati extra Ue (+11,8%). L'aumento dello 0,8% delle importazioni è imputabile alla crescita degli acquisti dai Paesi extra Ue (+4,6%). Nel mese di febbraio l'aumento tendenziale delle esportazioni ha riguardato principalmente articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+21,1%), metalli di base e prodotti in metallo (+15,4%), prodotti petroliferi raffinati (+13,8%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+12,7%) e mezzi di trasporto (esclusi gli autoveicoli) (+10,1%). Risultano in calo le vendite all'estero di prodotti dell'agricoltura (-6,8%), di apparecchi elettrici (-4,1%), di carta e prodotti in carta (-1,8%) e di prodotti tessili (-1,1%). Dal lato delle importazioni si registrano forti aumenti per gli acquisti di gas naturale (+44,0%), di prodotti dell'estrazione di minerali (escluso petrolio e gas) (+28,6%), di petrolio greggio (+24,1%), di coke e prodotti petroliferi raffinati (+12,8%) e di articoli farmaceutici, chimico medicinali e botanici (+9,6%). Risulta in netta diminuzione l'import di computer, apparecchi elettronici e ottici (-28,3%), di prodotti tessili (-14,7%), di metallo e prodotti in metallo (-12,8%), di mezzi di trasporto (autoveicoli esclusi) (-10,7%) e di autoveicoli (-10,2%). I volumi esportati sono aumentati del 2,1% rispetto a febbraio 2011, mentre quelli importati sono diminuiti del 5,8%. La dinamica tendenziale dei valori medi unitari è positiva tanto per l'export (+5,1%) quanto per l'import (+6,9%). Il disavanzo della bilancia commerciale nei primi due mesi dell'anno è di 5,5 miliardi di euro, in miglioramento rispetto al deficit di oltre 9 miliardi dell'anno precedente. Il saldo non energetico è positivo e pari a 6,5 miliardi. Consistenti aumenti dell'export si registrano verso Svizzera (+35,6%, per lo più imputabile alle vendite di oro greggio non monetario), Giappone (+22,1%), Stati Uniti (+21,5%), Paesi EDA (+17,6%) e paesi ASEAN (+16,5%). Si registrano cali nelle vendite verso Spagna (-7,4%), Cina (-4,8%), Austria ( 2,3%) e Turchia (-1,0%). Le importazioni sono in crescita soprattutto dalla Russia (+31,8%), dai paesi OPEC (+15,9%), dai Paesi Bassi (+7,7%) e dagli Stati Uniti (+7,2%). Sono in calo gli acquisti dai paesi EDA (-26,6%), dalla Turchia (-22,3%), dal Giappone (-20,4%), dalla Cina (-11,5%) e dalla Romania (-10,1%). A gennaio la bilancia commerciale è attiva con Francia, Svizzera, Regno Unito, Stati Uniti e paesi EDA. I principali saldi negativi riguardano paesi OPEC, Cina, Russia, Paesi Bassi e Germania. A febbraio l'indice destagionalizzato della produzione industriale è diminuito dello 0,7% rispetto a gennaio. Nella media del trimestre dicembre-febbraio l'indice è diminuito dell'1% rispetto al trimestre immediatamente precedente. Corretto per gli effetti di calendario, a febbraio 2012 l'indice è diminuito in termini tendenziali del 6,8% (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 20 di febbraio 2011). Nella media dei primi due mesi dell'anno la produzione è scesa del 5,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. A febbraio 2012 l'indice destagionalizzato registra variazioni positive congiunturali nel comparto dell'energia (+5,7%) e in quello dei beni strumentali (+2,0%). Variazioni negative si registrano invece, per i beni di consumo (-2,3%) e per i beni intermedi (-1,9%). In termini tendenziali l'indice corretto per gli effetti di calendario segna variazioni positive per il solo comparto dell'energia (+3,3%). Diminuiscono in modo significativo i beni intermedi (-10,6%) e i beni di consumo (-9,6%), mentre presentano un calo moderato i beni strumentali (-1,5%).
Brasile, dal 21 al 25 Maggio 2012: missione Stato, Regioni e Sistema Camerale
Il Ministero dello Sviluppo Economico in collaborazione con l'ICE, con le Regioni italiane e con il supporto del Sistema Camerale, promuove una importante Missione di Sistema congiunta Governo-Regioni-Sistema Camerale in Brasile dal 21 al 25 maggio 2012. Essa avrà carattere plurisettoriale (Aereospazio, Agroalimentare, Agroindustria, Automotive, Contract, Edilizia, Energie, Housing sociale, Legno Arredo, Logistica, Meccanica, Nautica, Sistema Moda) e toccherà diverse città: San Paolo, San Josè Dos Campos, Curitiba, Recife e Belo Horizonte. Il Brasile, principale membro del Mercosur, offre importanti opportunità di collaborazione imprenditoriale e di investimento alle imprese italiane, e in questo contesto la Missione di Sistema rappresenta, per le nostre imprese, particolarmente per quelle piccole e medie, un importante momento di promozione delle eccellenze del Made in Italy. La possibilità di attuare un'efficace strategia di penetrazione nel mercato brasiliano ha indotto 16 regioni italiane ad aderire all'iniziativa:Basilicata, Campania, Calabria, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia Autonoma Di Trento, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto. L'iniziativa prevede approfondimenti con esperti, visite ai poli produttivi ed incontri B2B con controparti locali selezionate. Il programma si articolerà in una iniziale sessione plenaria unificata a San Paolo, con la presentazione delle opportunità di collaborazione commerciale, imprenditoriale e di investimento con il Brasile; un Forum bilaterale Italia-Brasile e incontri B2B con operatori economici e controparti locali dedicati a tutti i settori. A seguire si svolgeranno sessioni parallele nelle località di San Paolo, San José dos Campos, Curitiba, Recife e Belo Horizonte, con incontri tecno-tematici e B2B. Dal 16 gennaio 2012 sono partiti i Road Show informativi rivolti alle imprese. Essi saranno effettuati in tutte le regioni coinvolte e aderenti alla Missione di Sistema e serviranno ad illustrare le opportunità di collaborazione commerciale e di investimento offerte dal Brasile, le diverse modalità di ingresso nel mercato, il programma di missione, i servizi offerti e gli aspetti logistici. Tra le azioni di comunicazione a sostegno della Missione è prevista la realizzazione di un Catalogo per facilitare i contatti con le controparti locali, con una pagina dedicata a ciascuna azienda partecipante ai B2B e con modalità che saranno a breve comunicate.
La partecipazione alla Missione è gratuita. Sono a carico di ciascun partecipante le sole spese di viaggio e alloggio.
Per maggiori informazioni:
Regione Marche
http://missionebrasile.internazionalizzazione.marche.it
ICE - Direzione Dipartimento Promozione
Partenariato Interregionale e Made in Italy
brasile2012@ice.it
Export oro in Svizzera
giovedì 29 marzo 2012
Raddoppiato in 5 anni l'export tessile italiano in Cina
L'export italiano di tessuti solo l'anno scorso è aumentato del 25,6%. Ed è alla luce di questi dati che il salone di riferimento del settore, Milano Unica, con presidente Silvio Albini, ha deciso di sbarcare nel paese asiatico con una rassegna ad hoc, Milano Unica China, in programma a Pechino dal 29 al 30 marzo nel Salone Intertextile Beijing.
www.ansa.it
Dollaro australiano in calo
Il Direttore della sezione studii sulle valute del GFT Forex, Kathy Lien, ha commentato che il valore del dollaro australiano è sceso dopo che la Cina ha riportato il primo calo dei profitti derivanti dalla produzione industriale dal 2009, confermati dai dati pubblicati dall' Ufficio Nazionale di Statistica della Cina, che hanno evidenziato un calo nei primi due mesi del 2012 del 5,2 per cento.
La prosperità dell'economia australiana è legata alla prosperità della Cina, quindi se le imprese cinesi stanno subendo dei cali di redditività cio' influenza direttamente i profitti australiani, ha detto Lien.
Si prevede un' ulteriore caduta del valore del dollaro australiano.
www.ice.it
Alta qualità del nuovo olio biologico Casalino
Curato scrupolosamente in base ai parametri biologici ufficiali, il nuovo olio biologico Casalino sta già riscuotendo un significativo apprezzamento da parte dei consumatori: in modo particolare, è l'elevata affidabilità e tipicità del prodotto ad attirare sempre più gli amanti del life style ricercato a tavola.
"Dopo la grande cura dedicata giornalmente alle nostre coltivazioni", dichiara Mirco Ragni, responsabile commerciale dell'azienda umbra, "seguita dalle operazioni di raccolta, cernita, pesatura, stoccaggio, lavaggio e molitura, siamo particolarmente soddisfatti del prodotto ottenuto e che proponiamo ai nostri clienti, dal momento che il nostro nuovo olio biologico ha superato il già importante alto livello qualitativo raggiunto in passato".
Osservare tutte le operazioni relative alla produzione dell'olio extravergine di oliva da coltivazione biologica dell'Antica Tenuta Il Casalino rappresenta uno dei più importanti esempi della elevata capacità del Made in Italy alimentare: il sapore fruttato, delicato e armonico fanno del prodotto un vero e proprio valore aggiunto per la tavola.
Ed è la molitura a rappresentare una ulteriore garanzia di qualità e di affidabilità: avviene sfruttando il sistema della linea continua, che permette di tenere efficacemente sotto controllo la qualità dell'olio, potendo intervenire nell'importante fase di estrazione, controllando la temperatura e la quantità dell'acqua.
"Ma non solo", sottolinea Mirco Ragni, "si tratta di un metodo che fa evitare qualsiasi tipo di contatto con altri olii, consentendo ogni volta il lavaggio accurato del macchinario".
Ufficio Stampa Olio Biologico Casalino
http://www.tenutailcasalino.com/ (sito web aziendale)
Istat: Primato della Puglia nelle esportazioni
Con queste parole la vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia Loredana Capone ha voluto commentare i dati Istat sulle esportazioni nelle regioni italiane.
"Dopo 12 mesi di successi ha detto - il dato sicuramente più interessante è il forte aumento nelle vendite nei mercati extra UE (+19,4%), sebbene siano in crescita anche le esportazioni nei paesi dell'UE (+16,8%). Non posso dunque che esprimere grande soddisfazione per un risultato che premia la dinamicità delle nostre imprese che hanno imparato, guidati anche dalle politiche regionali, come la competitività si guadagni con l'innovazione".
Sul fronte dei settori, all'exploit delle vendite dei prodotti dell'estrazione da cave e miniere (+158,2%), si aggiunge quella dei mezzi di trasporto in generale (+58,3%) e degli autoveicoli in particolare (+70,8%), forti anche gli articoli in gomma con un +46,3%.
Salgono per più del 30% i prodotti in legno e gli articoli farmaceutici; bene il comparto dei prodotti alimentari, bevande e tabacco con un +17,2% e i metalli con un +15,1%, mentre i prodotti tessili e dell'abbigliamento, pelli e accessori segnano un +6,2%.
www.bpp.it