La crescita congiunturale dell'export è più sostenuta per i beni di consumo durevoli (+2,2%) e non durevoli (+1,6%) e negativa per i prodotti energetici (-8,2%). Dal lato dell'import si rileva un aumento significativo per l'energia (+2,8%). Nell'ultimo trimestre le esportazioni registrano una crescita congiunturale del 2,1%, con un incremento rilevante per i prodotti energetici (+17,9%). Per gli acquisti si osserva una flessione dell'1,6%, più accentuata per i mercati Ue (-2,0%) e per i prodotti intermedi (-4,2%). A febbraio la crescita tendenziale delle esportazioni è pari al 7,3% e interessa in misura maggiore i mercati extra Ue (+11,8%). L'aumento dello 0,8% delle importazioni è imputabile alla crescita degli acquisti dai Paesi extra Ue (+4,6%). Nel mese di febbraio l'aumento tendenziale delle esportazioni ha riguardato principalmente articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+21,1%), metalli di base e prodotti in metallo (+15,4%), prodotti petroliferi raffinati (+13,8%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+12,7%) e mezzi di trasporto (esclusi gli autoveicoli) (+10,1%). Risultano in calo le vendite all'estero di prodotti dell'agricoltura (-6,8%), di apparecchi elettrici (-4,1%), di carta e prodotti in carta (-1,8%) e di prodotti tessili (-1,1%). Dal lato delle importazioni si registrano forti aumenti per gli acquisti di gas naturale (+44,0%), di prodotti dell'estrazione di minerali (escluso petrolio e gas) (+28,6%), di petrolio greggio (+24,1%), di coke e prodotti petroliferi raffinati (+12,8%) e di articoli farmaceutici, chimico medicinali e botanici (+9,6%). Risulta in netta diminuzione l'import di computer, apparecchi elettronici e ottici (-28,3%), di prodotti tessili (-14,7%), di metallo e prodotti in metallo (-12,8%), di mezzi di trasporto (autoveicoli esclusi) (-10,7%) e di autoveicoli (-10,2%). I volumi esportati sono aumentati del 2,1% rispetto a febbraio 2011, mentre quelli importati sono diminuiti del 5,8%. La dinamica tendenziale dei valori medi unitari è positiva tanto per l'export (+5,1%) quanto per l'import (+6,9%). Il disavanzo della bilancia commerciale nei primi due mesi dell'anno è di 5,5 miliardi di euro, in miglioramento rispetto al deficit di oltre 9 miliardi dell'anno precedente. Il saldo non energetico è positivo e pari a 6,5 miliardi. Consistenti aumenti dell'export si registrano verso Svizzera (+35,6%, per lo più imputabile alle vendite di oro greggio non monetario), Giappone (+22,1%), Stati Uniti (+21,5%), Paesi EDA (+17,6%) e paesi ASEAN (+16,5%). Si registrano cali nelle vendite verso Spagna (-7,4%), Cina (-4,8%), Austria ( 2,3%) e Turchia (-1,0%). Le importazioni sono in crescita soprattutto dalla Russia (+31,8%), dai paesi OPEC (+15,9%), dai Paesi Bassi (+7,7%) e dagli Stati Uniti (+7,2%). Sono in calo gli acquisti dai paesi EDA (-26,6%), dalla Turchia (-22,3%), dal Giappone (-20,4%), dalla Cina (-11,5%) e dalla Romania (-10,1%). A gennaio la bilancia commerciale è attiva con Francia, Svizzera, Regno Unito, Stati Uniti e paesi EDA. I principali saldi negativi riguardano paesi OPEC, Cina, Russia, Paesi Bassi e Germania. A febbraio l'indice destagionalizzato della produzione industriale è diminuito dello 0,7% rispetto a gennaio. Nella media del trimestre dicembre-febbraio l'indice è diminuito dell'1% rispetto al trimestre immediatamente precedente. Corretto per gli effetti di calendario, a febbraio 2012 l'indice è diminuito in termini tendenziali del 6,8% (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 20 di febbraio 2011). Nella media dei primi due mesi dell'anno la produzione è scesa del 5,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. A febbraio 2012 l'indice destagionalizzato registra variazioni positive congiunturali nel comparto dell'energia (+5,7%) e in quello dei beni strumentali (+2,0%). Variazioni negative si registrano invece, per i beni di consumo (-2,3%) e per i beni intermedi (-1,9%). In termini tendenziali l'indice corretto per gli effetti di calendario segna variazioni positive per il solo comparto dell'energia (+3,3%). Diminuiscono in modo significativo i beni intermedi (-10,6%) e i beni di consumo (-9,6%), mentre presentano un calo moderato i beni strumentali (-1,5%).
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